Escursione
“La roccia un antico rifugio”
L’escursione si sviluppa quasi interamente nell’area “Le Coste di Rocchetta” e conduce in diversi luoghi di interesse naturalistico, storico ed archeologico.
Scopriremo il ruolo che la roccia ha avuto nei millenni per le popolazioni locali, per eremiti in cerca di pace, per la fauna e la flora e più nello specifico come gli ambienti rupestri abbiano offerto rifugio contro pericoli imminenti, condizioni climatiche avverse e abitudini disfunzionali.
La zona inclusa nell’itinerario è ricca di interstizi, grotte e massi di dimensioni più o meno grandi che, oltre ad avere un innegabile valore estetico, hanno garantito un riparo, sia nel paleolitico che durante la seconda guerra mondiale, a diverse comunità umane presenti nel territorio. Inoltre, ancora oggi tali spazi sono l’habitat ideale nel quale diverse specie di piante ed animali possono crescere e diffondersi, evitare la predazione e ottenere le risorse trofiche necessarie alla loro sopravvivenza.
Nel corso della camminata visiteremo l’antica chiesa della Madonna delle Grotte incastonata letteralmente nella roccia. Si tratta di una costruzione eretta da tre monaci benedettini provenienti, con molta probabilità, dalla vicina Abbazia di San Vincenzo e che sentirono l’esigenza di ritirarsi in un luogo silenzioso ed isolato. L’edificio conserva al proprio interno dei meravigliosi affreschi che attestano la funzione votiva e stazionale assunta dalla chiesa nel corso dei secoli. Spesso, infatti, i pellegrini diretti verso la Puglia e la Terra Santa si fermavano all’interno della struttura per dormire e rifocillarsi.
Attraverso l’esposizione di storie, aneddoti e leggende, come quella dell’apparizione della Madonna nei pressi della chiesa sopra menzionata, l’escursionista sarà portato con mano in un mondo nascosto, misterioso e spesso dimenticato.
DOVE?
L’escursione avrà luogo nel territorio di Rocchetta a Volturno su sentieri facilmente percorribili e non facenti parte della rete sentieristica CAI.
DATI TECNICI
* Difficoltà itinerario T-E (turistico-escursionistico);
* Lunghezza percorso 8 km circa;
* Ascesa totale 200 metri circa;
* Discesa totale 200 metri circa;
* Durata 4-5 h circa.
QUANDO?
L’esperienza può essere vissuta in qualsiasi periodo dell’anno.
COME E CHI?
Abbigliamento “a strati”, pantaloni lunghi da escursione, scarponi da trekking in buone condizioni, giacca a vento, giacca impermeabile e/o mantellina antipioggia, copricapo, occhiali da sole, zaino comodo e in buone condizioni, scorta personale di acqua di almeno 1 litro.

L’itinerario può essere percorso anche da persone senza esperienza nell’ambito dell’escursionismo, da bambini, anziani e persone diversamente abili, previa consultazione con la guida. Per poter partecipare con il proprio cane è necessario informare la guida prima dell’escursione in modo da valutare l’idoneità e la modalità di partecipazione.
DOVE MANGIARE
È vivamente consigliato il pranzo al sacco. In zona sono comunque disponibili:
● Agriturismo Costantini
Indirizzo: Via Strada Provinciale, 1, 86070 Rocchetta Nuova (IS);
Telefono: 347 091 9165
(https://g.page/agriturismo-costantini?share)
● Locanda Belvedere da Stefano
Indirizzo: Località Pratola snc in frazione, 86070 Castelnuovo (IS);
Telefono: 338 173 0892
(https://goo.gl/maps/U2Mr7UfHGGNTTeCo6)
● Saporito
Indirizzo: Piazza Umberto, 11, 86071 Castel San Vincenzo (IS);
Telefono: 334 334 0017
(https://goo.gl/maps/MeQ3xhdHJhQbAsQW8)

* Azienda Agrituristica Coia Rosa
Indirizzo: Contrada San Nicola, 86070 Castelnuovo A Volturno (IS);
Telefono: 348 393 2602
(https://goo.gl/maps/4xUQLtBsr5wPg13V7)
PER INFO E PRENOTAZIONI:
Contattare la guida al seguente numero o indirizzo di posta elettronica:
* +39 3203616271
* francesco.centracchio16@gmail.com

may, 2024

Venafro (Venafrë in dialetto locale) è un comune italiano di 10 944 abitanti[2] della provincia di Isernia, in Molise. È la quarta città della regione per popolazione.

Ha origini molto antiche, risalenti al popolo italico dei Sanniti, dove nel III secolo a.C. combatterono aspramente contro Roma durante le guerre sannitiche. Nell’89 a.C. Venafrum fu teatro di uno scontro decisivo contro Roma dove guerreggiò il gruppo dei popoli della “Lega italica”, nella cosiddetta “Guerra sociale”. Nel Medioevo, fu invasa dai Longobardi, e divenne dal VI secolo sede di una diocesi, nonché importante centro di passaggio da Molise e Abruzzo per Napoli. Dal XV secolo fu di proprietà della famiglia Pandone, che contribuì alla ripresa economica del centro. Nel 1860 ospitò Vittorio Emanuele II in viaggio per l’incontro con Giuseppe Garibaldi.

Il centro storico si presenta sotto aspetto di borgo fortificato lungo la scarpata della montagna, distante dall’antico centro romano, identificato nella zona dell’anfiteatro. Il punto più alto del borgo è il Castello Pandone, mentre la Cattedrale, seguendo lo schema delle antiche città normanno-longobarde, si trova fuori le mura. L’assetto urbanistico è molto preciso, scandito da cardo e decumano, e risente dell’influsso architettonico del barocco napoletano. Presso il centro si trovano altri due monumenti importanti: il cimitero militare francese di guerra, e il convento di San Nicandro, divenuto santuario già ai tempi della visita di Padre Pio nei primi anni

may, 2024

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