Dagli oliveti terrazzati de Le Noci alle Ville rustiche romane
Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, Fondazione Mario Lepore Onlus, Impresa Sociale Link Paesaggi
Il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro è stato inserito nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici del Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali. Gli Oliveti di Venafro, infatti sono i più decantati al mondo nell’età classica e pertanto il luogo è ritenuto, assieme alla biblica Taybeh-Efraim e al Monte degli Ulivi di Gerusalemme, il luogo più importante dell’olivicoltura storica mediterranea.
Il territorio del Parco Regionale è stato inserito nel prestigioso REGISTRO NAZIONALE DEI PAESAGGI RURALI STORICI, con Decreto n. 6419 del 20 febbraio 2018 del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali.
Dal nucleo abitativo Le Noci si diparte un sentiero che nei primi duecento metri conserva terrazzamenti perfettamente conservati, interrotti da almeno due grandi slarghi delimitati da muri a secco che facilitavano lo spostamento delle mandrie. A quest’area, ancora ricca di antichi muri a secco e caratterizzata da un paesaggio roccioso aspro, è legato l’antico rito della transumanza, praticato dai pastori che, con le greggi di ovini, raggiungevano, nel periodo estivo, le Mainarde ed in particolare “Valle Venafrana” e Monte Cavallo.
I pastori con i propri greggi, al fine di evitare agli animali i disagi della calura estiva, si incamminavano alla volta di Monte Cavallo ricco di pascoli verdi e freschi sulla cima delle Mainarde, attraversando i paesi di Venafro, Pozzilli, Filignano e Cardito. Un viaggio lungo e faticoso di almeno due giorni di cammino. Molte delle tradizioni culinarie di Ceppagna, come “L spzzat” nascono proprio da questa antica tradizione. Oltre un tragitto di 300 metri non è possibile al momento proseguire e si torna sui propri passi.
Più in giù, lungo la Comunale per Le Noci, segnalata da una tabella didattica lungo la strada si raggiungono due cisterne romane, ancora ben conservata, utilizzate dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il territorio di Venafro era caratterizzato dalla presenza di ville rustiche adibite allo sfruttamento agricolo, per la produzione del grano, di vino e soprattutto dell’olio.
Il Parco comprende numerosi siti di interesse archeologico, molti dei quali costituiti da ambienti voltati, in muratura, per lo più interrati, riconducibili a strutture di età romana, quali cisterne con funzione di raccolta delle acque piovane, criptoportici o ambienti funzionali all’agricoltura.
Questi rinvenimenti permettono di riconoscere un sistema di fattorie e ville rustiche di medie e grandi dimensioni, attestato per lo più nella fascia pedemontana, funzionali all’attività produttiva legata ai vasti oliveti. Nel II secolo a.C. Marco Porcio Catone, detto il Censore, possedeva una villa rustica con oliveti ed un trapetum a Venafro.
Il sistema viario di accesso alle ville doveva avere come direttrice principale l’importante asse stradale rappresentato dalla diramazione della Via Latina, che da Ad Flexum (l’attuale territorio di San Pietro Infine) risaliva il Passo dell’Annunziata Lunga (a quota 440 m.) per poi ridiscendere a Venafrum e inoltrarsi nel Sannio. Nei secoli successivi si sono sviluppate mulattiere per l’accesso ai poderi e per porre in comunicazione centri vicini.
Il complesso della Madonna della Libera è esemplificativo a tale riguardo, restituisce infatti una serie di terrazzamenti in opera poligonale con resti probabilmente pertinenti ad una villa della fine del II sec. a.C e. con una cisterna in opera cementizia.
Una testimonianza importante proviene dal Comune di Pozzilli, in località Cerqueto, in cui è stata identificata una villa rustica sorta in epoca repubblicana, in uso per tutta l’età imperiale. Ha una parte destinata alle attività produttive con magazzini, ambienti di servizio, in cui erano collocati la macina per i cereali e il frantoio per la spremitura delle olive (trapetum) ed una parte residenziale decorata con pavimenti musivi e stucchi alle pareti.
VISITE GUIDATE
Per l’organizzazione delle visite contattare la Prof.ssa Rosaria Mascio, cell. 348 8045194, mail: rosaria.mascio@yahoo.it; le visite guidata prevedono un costo minimo di 40,00€, variabile in base al numero dei partecipanti, maggiorate in caso di degustazioni. I fondi devoluti alla Fondazione Mario Lepore Onlus sono destinati alla manutenzione dei sentieri.
DEGUSTAZIONI
Sono a base di olio sopraffino del Parco prodotto da Aziende che operano nel Parco, che organizzano piccoli corsi finalizzati a cogliere i dati sensoriali di alta qualità. Al semplice pane e olio e possibile degustare i caratteristici “biscotti” all’olio di Venafro, la squisita insalata venafrana, formaggi derivati da ovini che pascolano nel Parco. Le degustazioni possono essere organizzate presso la Mostra del Paesaggio rurale storico di Palazzo Liberty a Venafro, oppure presso le aree picnic del Parco.
CONSIGLI PER LE VISITE
I periodi migliori per le visite sono le stagioni autunnale, invernale e primaverile. L’estate è sconsigliabile per le alte temperature causate dal riverbero di calore del suolo.
Si utilizzi abbigliamento escursionistico adatto, evitando di avvicinarsi ai muri a secco dove nel periodo estivo non è raro incrociare la Vipera Aspis. L’accensione dei fuochi e il campeggio non sono permessi, ne tanto meno l’uso di mezzi motorizzati al di fuori delle carrozzabili esistenti.
!!! ATTENZIONE !!!: i sentieri che si dipartono dal Centro storico o dalle Noci sono in buona parte pedemontani con aree soprastanti ad alto rischio idrogeologico. Possono manifestarsi, non di rado, con frane o distacchi di materiale lapideo ponendo ad alti rischi i visitatori. Si consiglia, pertanto, l’accompagnamento di guide e di evitare assolutamente questi sentieri dopo abbondanti periodi pioggia e dopo escursioni termiche di solito successivi a nevicate.
DEGUSTARE IL CELEBERRIMO OLIO DI VENAFRO
VISITARE VENAFRO, CITTA’ D’ARTE
I paesaggi rurali storici costituiscono una testimonianza del corretto rapporto tra uomo e ambiente da non disperdere. Aiuta la Fondazione Mario Lepore nella manutenzione dei sentieri e nella ricostruzione dei muri a secco.
Fai una donazione alla Fondazione Mario Lepore Onlus sul Conto Corrente bancario dedicato n. IBAN IT92K0538778130000003039901
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